La frase di presidente Marcello Cestaro alla presentazione della squadra al Caffè Pedrocchi secondo la quale il buon presidente dice di aver chiesto un preventivo dei costi necessari per un importante intervento di sistemazione dello Stadio Euganeo non è passata inosservata alle orecchie dei tifosi e degli appassionati del Calcio Padova.
Non si preoccupi il presidente (sotto nella scorsa edizione di Appiani in Festa mentra calcioaun pallone verso i tifosi e nel riquadro con “le mani avanti”) come egli stesso ha fatto intendere mettendo le mani avanti, i tifosi non si illudono di scorgere uno spiraglio per la questione stadio anche se certamente ci sperano e incrociano le dita, a maggior ragione ora che anche il presidente sembra essersi convinto che un miglioramento dell’impianto di viale Nereo Rocco sia utile alla società, ai tifosi e alla città stessa mi permetto di aggiungere io.
Brevemente per chi non conosce il tema ricordo che lo Stadio Euganeo ha sostituito il caro e vecchio Stadio Appiani (rileggi “L’Appiani, tempio della vecchia Padova”) andato in pensione nel 1994 ospitando il Padova della serie A ma che pian piano dimenticato l’entusiamo della massima serie, una volta vuoto di tifosi, di colore e di passione ha manifestato tutte le sue lacune in termini di accoglienza e piacevolezza, direi, nel partecipare ad un evento sportivo considerata in primis la distanza delle tribune dal campo di gioco per via della pista d’atletica utilizzata una volta all’anno per il Meeting (vedi sotto la distanza tra campo di gioco e curva). Gli spettatori, i tifosi in una partita di calcio vogliono partecipare, sentirsi vicini ai proprio beniamini, scorgerne da vicino il gesto atletico e l’abilità e non dover immaginare tutto questo da una distanza siderale, in particolare dalle curve. Il calore, la passione popolare, il tifo, risultano inoltre dispersive in un’impianto troppo grande per il calcio e l’Euganeo, per quanto sia uno stadio sicuro dal punto di vista dell’ordine pubblico, e che sia perfettamente in regola da questo punto di vista non corrisponde perfettamente ai criteri di classificazione degli stadi Uefa, principalmente proprio per via della pista d’atletica.
Nel corso degli anni i tifosi hanno chiesto più volte a ondate di pensare ad un restauro dell’impianto, ricordo il “Comitato per una curva bordo campo per un tifo a vecchio stampo” e la loro richiesta di considerare per lo meno l’installazione di una curva in tubi innocenti sulla scia di quanto già realizzato altrove come Cagliari e Mantova per esempio. Se ne parla nei forum, in particolare in “Padovanità” si legge una discussione in cui vengono presentati i nuovi progetti di stadi italiani (leggi quì). Tuttavia la posizione della pubblica amministrazione, manifestate anche nel corso di una recente trasmissione televisa su telenuovo, secondo cui “non si può chiedere alla collettività una spesa di denaro pubblico per un impianto ancora piuttosto nuovo e per il quale di quattrini se ne sono già spesi molti“, credo possa essere compresa da tutti. E’ chiaro che il tifoso vorrebbe uno stadio migliore o un bel restauro dell’Euganeo ma almeno per quanto riguarda me, capisco benissimo che prima di spendere denaro pubblico una giunta debba pensarci 100 volte e a maggior ragione quando l’opera in questione non è così urgente.
A dare uno spiraglio di luce è senz’altro il disegno di legge Crimi ancora in discussione in parlamento nato per agevolare le società che con denaro privato volessero restaurare o costruire ex novo stadi proprietà sul modello di altri paesi europei. Per favorirli, si prevede un abbattimento degli interessi dovuti, tramite l’Istituto di Credito Sportivo, previo ovviamente parere favorevole di apposito Comitato costituito. Nel progetto dell’impianto deve essere previsto il raggiungimento, tramite la gestione dello stesso, di un equilibrio economico-finanziario, oltre che il miglior posizionamento possibile dello spettatore e la costruzione di appositi locali come palestre e altri centri di svago, così da vivere lo stadio anche negli altri giorni della settimana, oltre a quello della partita. Paleste, sale congressi, negozi quindi a servizio della città e del quartiere. Spero che anche in Italia si possa un giorno giungere ai livelli di Inghilterra e Germania con impianti di qualità e confortevoli e questa legge aiuterebbe anche le società minori nel fare questo investimento e questo si che avvicinerebbe l’Italia all’Europa altro che tessera del tifoso!
Sarà che il tema è molto discusso e che in molte città si sta discutendo di questa opportunità e che già più società hanno intrapreso i primi passi concreti in questa direzione, sarà che anche Vicenza realizzerà uno stadio nuovo con questi criteri ma sembra effettivamente che anche il nostro presidente ci stia facendo un pensierino a rendere l’Euganeo di calcio decente (simile a quello della pianta riportata a sinistra dal sito, ufficiale palesamente non conforme alla realtà, visto che nella mappa le tribune appaiono vicine al campo e la pista non compare). Credo che l’Euganeo non debba essere visto positivamente solo per la funzione che riesce a svolgere e cioè garantire partite in sicurezza, pure fondamentale, ma se è vero che il calcio, come sport più popolare nel mondo, può anche veicolare l’immagine della città è anche vero che una città e una società come il Padova potrebbero prefissarsi obiettivi ambiziosi come ho scritto nel post del centenario “100 di questi anni Calcio Padova! Anzi no..solo di quelli migliori!” e lo Stadio Euganeo non lo vedo come una struttura adeguata.
Accettare Lo stadio Euganeo senza pianificare e progettare un’alternativa o un restauro anche sul medio periodo secondo me significa non volere bene al Padova e accettarne un suo declino. Padova è una delle città principali del Nordest, per molti la vera capitale economica e del terziario e secondo me, dovrebbe essere normale anche nel calcio puntare ad obiettivi ambiziosi e magari un giorno arrivare a partecipare a competizioni europee come fa l’Udinese, come ha fatto il Chievo. Perchè il Padova no?
Che stia cambiando aria anche a Padova? Che il presidente riesca davvero, assieme al socio l’ingegner Antonio Cetera (leggi una sua intervista dello scorso anno riportata dal sito di un tifoso La Padova bene), titolare dell’impresa di costruzioni Sicea, in questa impresa e a mettere a punto un progetto di questo tipo mettendo mano ai propri portafogli. Dal blog di un tifoso della Curva Fattori “La Padova Bene” (leggi il post) prendo il ritaglio di giornale dell’articolo di domenica scorsa scritto da Davide D’attino in cui si riporta proprio le dichiarazioni del presidente e la conferma di Cetera che l’argomento verrà probabilmente discusso nella prossima riunione dei soci. Cetera sostiene che il piano sarebbe ambizioso e che le tribune in tubi metallici sarebbero solo un passo iniziale mentre la tribuna est dovrebbe, secondo la sua idea, ospitare negozi, palestre e luoghi di svago.
A quel punto però, il Comune di Padova, che, nella persone del vicesindaco Ivo Rossi, si è detta disponibile a parlarne, dovrebbero assecondare e agevolare l’iniziativa privata in tutti i modi per poi realizzare in Prato della Valle una statua del presidente Cestaro, vicentino per caso, padovano per scelta! 🙂 Senza illusioni ma con tanta speranza incrociamo le dita!
PS1: Spero in una Padova con Auditorium, Castello dei Carraresi, ampliamento Orto Botanico, Museo della Medicina e con un “nuovo” Euganeo perchè non di sola cultura si vive…e anche il nuovo ospedale perchè prima di tutto viene la salute! 🙂
PS2: Sul tema dell’immagine e la qualità di un impianto faccio presente che il calcio è così popolare in Europa e nel mondo da aver parlato sugli spalti dell’Euganeo con una famiglia svedese giunta in Veneto per il carnevale di venezia per poi cogliere l’occasione per venire a vedere una partita del Padova.
La scorsa settimana un turista giapponese, U Suzawa (dal suo twitter suzaworld) in viaggio in Italia, ha raccontato nel suo blog (vedi a destra l’home page del blog e leggi quì) Padova-Novara scandalizzandosi del fatto che non ci fossero mezzi pubblici che lo riportassero in stazione dove avrebbe dovuto prendere l’ultimo treno per Venezia (consiglio un traduttore automatico anche se non funzionano molto bene). Insomma lo stadio, un luogo della città che dovrebbe essere accogliente per tutti, residenti, persone di passaggio, tifosi, turisti, tutti! e non un luogo della perdizione da tenere nascosto e isolato dal resto del contesto urbano e magari vessarndo chi ne usufruisce fecendo pagare per parcheggi non custoditi!!